martedì 31 gennaio 2006

VAF FAN CLUB

Benvenuti nel mio nuovo fan club: il VAF FAN CLUB. Questo club permette ai suoi soci di mandare liberamente a fanculo chiunque e qualunque cosa gli capiti in mente. L'iscrizione avviene tramite commento a questo post, è gratuita, non comporta impegni futuri, ma quando ci si iscrive è obbligatorio mandare a fanculo qualcuno o qualcosa per potersi dichiarare socio del club. Come presidente, quindi, do il buon esempio e comincio io.


Vaffanculo al portatile di Nick che ho formattato e adesso non ho i drivers della scheda video e della scheda audio e mi sta facendo impazzire per trovarli su internet.


Vaffanculo alla farmacologia e a tutte le cose a essa correlate.


Vaffanculo al farmaco LITIO (avete capito bene, quello che c'è nelle batterie dei cellulari), che provoca effetti collaterali così enormi che farsi una pera di eroina in confronto è una sciocchezza, e che viene usato come stabilizzante dell'umore ma senza che si sappia il suo meccanismo d'azione, tra le sue indicazioni si può trovare addirittura la bulimia e la disforia premestruale (beh, ovviamente togli la depressione alla donna che ha le sue cose, ma tanto chissenefrega degli effetti collaterali..).


Vaffanculo alle case farmaceutiche che hanno suddiviso le statine (farmaci che si danno quando hai il colesterolo alto) in 4 generazioni facendo credere ai medici che quelle di ultima generazione fossero migliori di quelle precedenti per avere il predominio di mercato sulle concorrenti, e invece si è dimostrato che gli effetti benefici sono sovrapponibili per tutte e quattro le generazioni.


Vaffanculo a Berlusconi perchè mi sento di centro-destra ma non posso dare il voto a lui dopo tutte le porcate che ha fatto al governo, e quindi vaffanculo a Fini che pur essendo di destra ha avuto il coraggio di votare 3 sì sul referendum della fecondazione assistita, e quindi vaffanculo a Rutelli e a Mastella che pur essendo cattolici sono alleati con Bertinotti ma avrebbero potuto formare un nuovo grande Centro con l'UDC e rivaffanculo a Fini che pur essendo di destra e quindi nazionalista è un alleato della Lega.


Vaffanculo ai giovani di destra che pur essendo di destra si fumano le canne tutti i giorni.


Vaffanculo ai giovani di sinistra che portano la maglietta di Che Guevara per moda.


Vaffanculo ai potenti del mondo che non fanno produrre il motore a idrogeno perchè il petrolio controlla il mondo.


Vaffanculo a quei programmi del cazzo che si vedono in tv tutti i giorni.


Vaffanculo a chi non fa altro che criticare i medici perchè gli capita di sbagliare: la medicina è così vasta e imprevedibile che non è possibile non commettere mai errori.


Vaffanculo alla Mari che mi ha fatto soffrire come un cane per un mese.


Vaffanculo ai discotecari del cazzo che vanno a farsi le vasche in centro solo per sfoggiare il loro nuovo pantalone da 300 euro.


Vaffanculo ai giovani senza valori.


Vaffanculo alle persone che bestemmiano pur non credendo in Dio: il più grosso controsenso che esista.


Vaffanculo alla società che porta le persone verso l'apatia.


Vaffanculo ai vigili urbani della mia città che sono i più stronzi d'Italia, mentre a Bari le persone continuano a girare in 4 su uno scooter ovviamente senza casco.


Vaffanculo alle case discografiche che vendono un pezzo di plastica a 20 euro, mentre se lo vendessero a 5 euro stroncherebbero la pirateria. Evviva il mulo (e chi vuole intendere, intenda).


Vaffanculo alla RAI che fa pagare 99 euro di canone e ha il coraggio di fare la pubblicità durante i programmi, solo per pagare quei deficenti che vanno ad Affari tuoi che vincono migliaia di euro non per la loro cultura ma solo scegliendo questo o quel pacco, e poi perchè con tutti i soldi che ha non ha nemmeno comprato i diritti per i mondiali di calcio. Ma vaffanculo và.


Vaffanculo alle targhe alterne e ai blocchi del traffico, che si sono dimostrati completamente inutili perchè l'inquinamento del traffico veicolare rappresenta il 4% dell'inquinamento totale: un'inezia rispetto al totale.


Vaffanculo al mio meccanico dello scooter che per 2 cuscinetti di merda mi ha chiesto 250 euro.


Vaffanculo all'antennista che mi ha chiesto 300 euro per un'antenna nuova. La prossima volta gli suggerisco di mettersi un passamontagna quando mi fa la fattura.


Vaffanculo al mese di gennaio, perchè tutti gli anni fa schifo e sono giù col morale.


Vaffanculo al mondo, perchè... sì.


Vaffanculo a me stesso perchè sono solo.

venerdì 27 gennaio 2006

7 - ANATOMIA UMANA I (3° e ultima parte)

Ormai avevo cominciato il secondo anno già da 3 mesi. L'ultima bocciatura mi aveva tagliato le gambe: non riuscivo a capire perchè, pur studiando tante ore al giorno, non riuscivo a passare gli esami. Ero già troppo indietro rispetto a tanti miei compagni di corso, così la mia autostima stava andando sempre più sotto zero. Anatomia I purtroppo non la studiai come dovevo, infatti per quel che riguarda l'apparato muscolo-scheletrico ancora oggi, mio malgrado, sono un perfetto ignorante. La figura di merda che feci a quest'esame è rimasto negli annali. Ma andiamo con ordine.


Quel giorno di dicembre ero terrorizzato: non superare l'esame avrebbe significato rimanere troppo indietro, quindi sarei rimasto "bloccato" l'anno successivo. A medicina infatti, quasi in tutta Italia, c'è una regola abbastanza ferrea che non permette il passaggio al terzo anno senza che siano stati dati tutti gli esami del biennio; è concesso un massimo di 15 crediti di debito (cioè due esami di media difficoltà, e, per intenderci, anatomia I è di alta difficoltà), se non si rientra in queste condizioni si viene iscritti di nuovo al secondo anno con la qualifica di "fuori corso"; in poche parole: un anno buttato nel cesso. A settembre, dopo aver passato la parte di neuroanatomia del prof. "Nonno" con un buon 24 (Nonno perchè agli studenti sembra il proprio nonno), ero stato segato in osteoartromiologia dopo 2 minuti, con inclusa figura di merda da scena muta. Doveva essere la mia occasione di riscatto. Quando toccò a me essere interrogato, raggiunsi una frequenza cardiaca così alta da rischiare la fibrillazione ventricolare.


"Mi parli del 3° nervo cranico"


"Che culo", pensai. I nervi cranici sono davvero facili. Mi fece un'altra domanda che non ricordo, a cui risposi con un pò di difficoltà ma ne uscii fuori con un parziale di 25. La neuroanatomia, però, era la parte che sapevo meglio. Mi rimaneva ancora l'osteoartromiologia, e lì, me lo aspettavo, sarebbero stati dolori. Dopo 15 minuti toccò a me nuovamente. Mi sedetti in preda al panico sulla sedia. La prof mi guardò, poi, rovistando tra il mucchio d'ossa umane che aveva davanti, me ne diede una e mi chiese: "Che osso è?"


Non potevo sbagliare, era troppo facile: "Una scapola"


"Bravo, ora me la orienti"


A quel punto non so cosa successe, non so perchè il criceto nella mia testa smise di pedalare, fatto sta che feci una cagata megagalattica: la orientai al rovescio.


La prof, dopo aver sgranato gli occhi, si mise a urlare: "MA NON SI PUO', NON SI PUO', ME L'HA ORIENTATA AL ROVESCIO!".


"Oddio prof scusi scusi, è colpa dell'agitazione, mamma mia, scusi tanto...". Forse con l'ultima frase mi ero salvato in corner.


"VADA AVANTI, CHE E' MEGLIO"


Così cominciai a descriverle la scapola che, in sè, non è un osso difficile. La tragedia, già lo sapevo, si sarebbe consumata nel momento in cui mi avrebbe chiesto tutti i muscoli in cui la scapola era coinvolta (cioè mille), di cui dovevo ricordarmi nome, inserzioni tendinee, localizzazione e funzione. Un elenco (inutile) che avevo invano cercato di memorizzare per giorni e giorni senza esito. Così per 5 minuti riuscii a districarmi sulla descizione della scapola, ma, come avevo immaginato, la domanda seguente mi avrebbe ammazzato ogni speranza.


"Ora mi parli dei muscoli della scapola, per favore"


Dopo un minuto di balbettii, la prof sbottò: "LEI NON SI PUO' COMPORTARE COSI'!! E' GIA' LA SECONDA VOLTA CHE VIENE QUA IMPREPARATO DOPO AVER SUPERATO NEUROANATOMIA! NON SI FA COSI'! L'ESAME LEI LO DEVE STUDIARE TUTTO, NON SOLO LA PARTE DELL'ALTRO PROF!!! ORA VADA VIA, POI VEDIAMO COSA FARE". Mi alzai dalla sedia disperato. Mi avrebbe segato un'altra volta, era inevitabile. Sei minuti di esame erano troppo pochi, non mi avrebbe mai promosso. La prof aspettò che il prof Nonno finisse di interrogare uno studente perchè aveva bisogno di consultarsi con lui (era il capocattedra); io intanto mi stavo letteralmente cagando sotto. Dopo cinque minuti, i due prof si consultarono. Tutti i miei colleghi, intanto, erano rimasti impietriti dalla scena alquanto insolita. Riuscii, decifrando il bisbiglio dei due, a capire che la prof stava raccontando al prof Nonno della scapola al rovescio e della scena muta sui muscoli della scapola, poi gli chiese: "Cosa dobbiamo fare?". In seguito successe una cosa che ancora oggi non riesco a comprendere, a spiegare; una cosa eccezionale, incredibile, pazzesca, inaspettata. Il prof Nonno, da quel che capii (perchè parlavano davvero molto molto piano), le disse: "Fallo passare, non possiamo ritrovarci troppi studenti a gennaio". Continuò a parlare per altri 30 secondi, poi la prof si girò e, con un sorriso a 32 denti, disse "23". Immaginatevi la mia faccia, dire che ero incredulo e che avevo gli occhi fuori dalle orbite è dir poco. Se come voto complessivo avevo preso 23, significava che con lei avevo preso 21.


Ancora oggi non so quale Santo devo ringraziare per ciò che avvenne in quella freddissima mattina del 19 dicembre 2002. Perchè si trattò, se non lo avete ancora compreso, di un autentico miracolo universitario.

sabato 21 gennaio 2006

I SOGNATORI SONO MORTI

C'è qualcosa che non va. Le persone non sognano più. Le persone non sognano più per paura di prenderla un'altra volta, l'ennesima, l'infinitesima volta, nel culo, quando la realtà non va come loro avevano immaginato. Tutto ciò mi spaventa, perchè chi smette di sognare non vive, non può vivere; come si potrebbe vivere senza sognare? E attenzione, non mi riferisco ai sogni che si fanno di notte mentre uno dorme, i sogni che intendo io sono quelli a occhi aperti, quelli che si fanno durante tutto l'arco della giornata quando sei bambino, quelli che si fanno durante le noiosissime lezioni della scuola superiore in attesa della campanella che non suona mai, quelli che quando parti non te ne accorgi e quando ritorni è passato un quarto d'ora in cui sei stato completamente assente. Qualcuno li chiama anche "viaggi mentali", ma la sostanza non cambia: sono la proiezione di noi stessi in un futuro che riteniamo sia il migliore per noi. Un futuro in cui è bello cullarsi perchè sempre e comunque perfetto, in cui siamo finalmente realizzati nella vita, con un partner di fianco che ci ama alla follia e che è esattamente la nostra metà mancante, con la nostra brillante carriera ormai solida, con una casa da sogno stile villa da telefilm americano (con l'erba così verde che sembra colorata con le tempere). Quante volte ho sognato tutto questo quand'ero adolescente, quante volte mi sono detto che sarebbe stato bello realizzare questo sogno. Così mi sono messo all'opera: per poter realizzare un sogno ci vuole una tenacia mostruosa e anche molta fortuna. Per la carriera mi sto già adoperando, per la casa è ancora un pò presto, a donne sono troppo sfortunato ma anche un pò incapace (ma prima o poi LEI arriverà, ne sono sicuro). Il punto della situazione è questo: ho gettato già tutte le fondamenta del mio sogno, ora bisogna svilupparlo nella sua totalità. Non voglio essere ricco sfondato, non me ne farei un cavolo di tanti soldi. Non voglio diventare una celebrità, non lo sopporterei. Voglio essere solo un medico stimato e ammirato, un marito sposato a una donna che lo faccia impazzire di gioia nello stare con lei. Questo è il mio sogno e non permetterò a nessuno di demolirlo. Se non riuscirò a realizzarlo, allora avrò fallito, ma potrò dire di averci provato.


Conosco tante persone con infinite potenzialità che si ritrovano a fare lavori che li sminuiscono fino a renderli delle nullità, degli esseri insignificanti in mezzo a decine di altri esseri insignificanti che ogni mattina portano il culo sul posto di lavoro. Così potrei fare un elenco infinito: A., che ha un talento comico da far invidia ai migliori cabarettisti di Zelig, una memoria di ferro (sa una buona parte dell'almanacco del calcio a memoria; se gli chiedi come è andato a finire il derby milanese nel 1973, è capace di dirti risultato, marcatori e minuto del gol), un interesse spropositato per i totalitarismi del '900 di cui conosce tantissimo, sapete cosa fa? Il magazziniere. Lui forse non ha mai sognato un futuro per lui. Ora si fuma delle canne tutti i giorni e vive come un vegetale: senza donne, con un lavoro che non li si addice, solo lui, le canne e lo stadio. La sua vita è questa.


Altri amici non hanno il coraggio di osare per migliorare la loro condizione attuale, poi però si lamentano perchè guadagnano poco o perchè non hanno possibilità di carriera o non sono stimolati in quello che fanno.


Altri li sento dire: "ah mi piacerebbe fare questo ma è difficile..." così consiglio sempre: "Credi nei tuoi sogni e i tuoi sogni diventeranno realtà" e loro: "Ma che cazzo dici, va a cagare...". Queste persone che mi rispondono così sono sempre di più e io ci rimango male tutte le volte. La società di oggi sta annullando i sogni della gente uno per uno. Il mio non me lo farò prendere, a costo di difenderlo con la mia stessa vita. Se riuscirò nella realizzazione del mio sogno, potrò dire di aver accontentato quel bambino che si vede nel piccolo avatar del mio profilo.

mercoledì 18 gennaio 2006

PILLOLA DI VITA N. 5

Avevo appena cominciato a frequentare il reparto di chirurgia. Al letto 31 c'era una signora di circa 55 anni operata al pancreas per una patologia di cui non ricordo. Già operata qualche mese prima, era stata sottoposta a un altro intevento perchè il precedente non era servito a risolverle il problema. Era una donna scavata dalla malattia, con il viso scheletrico e uno sguardo che trasmetteva una profonda sfiducia per i medici che, secondo il suo modo di vedere, dignosticandole in ritardo la sua patologia l'avevano fortemente debilitata nel corpo e nello spirito. Non sorrideva mai.


Quel giorno stavo seguendo il consueto giro visite mattutino e arrivati al letto della signora lo specializzando si girò verso di me e mi disse: "Toglile i punti". La signora, che aveva sentito, mi squadrò dalla testa ai piedi con uno sguardo che era un misto tra il meravigliato e lo schifato, poi esclamò: "Me li toglie lui??" E lo specializzando: "Sì, dovranno pur imparare questi studenti!". Mentre mi accingevo a infilarmi i guanti e a prendere dal carrello il togliclips, la signora mi guardava in cagnesco. Se avessi sbagliato qualcosa, probabilmente la paziente mi avrebbe morso da tanto era tesa in quel momento. Io avevo tolto solo una volta 3 o 4 clips parecchi mesi prima durante il tirocinio di urologia, ma volevo dimostrare a quella donna che ci sapevo fare. Così cominciai. Arrivai alla terza clip tolta e mi voltai a vedere il viso della paziente: aveva finalmente un'espressione nuova. Non arrabbiata, non sofferente, ma sorridente. Le parole che pronunciò poi mi si stamparono nella memoria: "Che bella sorpresa che mi avete fatto stamattina: uno studente con delle mani d'oro. Vedrai, tu diventerai un chirurgo eccezionale. Con questa delicatezza e questa abilità arriverai molto lontano". Continuò a tessere le lodi per altri 5 minuti mentre le toglievo i punti residui.

sabato 14 gennaio 2006

LA FOLLIA ABITA A CASA MIA

Tavernetta di casa mia, oggi, ore 17: dopo 2 ore ininterrotte di studio dei farmaci anti-Parkinson, decido che è arrivato il momento della mezz'ora di riposo. Siccome in tavernetta c'è molto freddo, è mia abitudine tenere accanto a me una stufetta elettrica che accendo in caso di bisogno; oggi pomeriggio nel "bunker" c'erano sì e no 18°C, così appena avevo iniziato a studiare l'avevo accesa, senza spegnerla durante la pausa. Contento della mezz'ora libera, mi dirigo al computer (che è in mansarda) e, quasi per caso, comincio una partita a Spider. Per chi non lo conoscesse, Spider è un solitario diabolico di Windows XP che sto provando a finire da qualche giorno senza avere avuto ancora successo. Il livello difficile è davvero impestatissimo, basta una mossa sbagliata e hai perso la partita. Così, senza averne neanche molta voglia, comincio la partita e, con mio grande stupore, dopo 20 minuti sembra che finalmente riesca a finire quel gioco maledetto, con un culo poderoso ogni volta che scoprivo una carta coperta e con molte scale già pronte per essere finite. Ero davvero esaltato: senza volere, dopo decine e decine di partite finite con i pugni sbattuti sulla mia povera tastiera, stavo riuscendo nell'impresa. A un certo punto, alle ore 17:22, il monitor davanti a me si spegne e la casa rimane al buio. Rimango paralizzato per 2 secondi non capendo cosa sia successo, poi realizzo che è saltata la luce e che ho perso la partita.


"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO" urlo contro il monitor, ma è inutile. 10 secondi dopo il blackout, mia madre, che era nel bagno, ha il coraggio di dire:


 "Cavolo, forse non dovevo accendere anche la lavatrice...".


Mi giro incazzato come un caimano verso mia madre. "ANCHE??? Perchè cos'altro hai di acceso????"


E mia madre: "La lavastoviglie!"


E io: "Nooooooooooo mammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa", quasi piangendo per la disperazione di aver perso la partita. Poi, pensandoci un pò su, esclamo: "Cazzo, c'è anche la stufetta accesa". Non l'avessi mai detto.


Mia madre: "COOOOOOSA?? E' COLPA TUA, NON DEVI LASCIARE LA STUFETTA ACCESA QUANDO NON SEI IN TAVERNETTA!"


Ne nasce una litigata furibonda (ovviamente al buio). Figurati se era colpa di mia madre, che colpa ne ha lei se accende (solo) lavastoviglie e lavatrice insieme? Era per forza colpa mia per la stufetta del cazzo che avevo lasciato accesa, come se nel caso fossi stato giù nel momento in cui lei ha acceso la lavatrice non sarebbe successo niente... La discussione è andata avanti per alcuni minuti e non ci siamo neanche resi conto che mio fratello (ha 3 anni, poverino) era rimasto seduto sul water con la luce spenta perchè al momento del blackout stava facendo pipì... E si lamentava ma noi non sentivamo perchè stavamo urlando così ha cominciato a urlare anche mio fratello di 12 anni e si è creato il concerto delle urla che a casa mia si replica ogni giorno per almeno 4-5 volte al dì (siamo in sei, ovviamente i protagonisti variano di volta in volta). Sono andato a riattaccare il contatore e mia madre ancora a dare la colpa a me. Doveva essere una pausa di riposo, sono tornato giù a studiare che a malapena riuscivo a mantenere la calma.

giovedì 12 gennaio 2006

LA GRAMMATICA DI OGGI

Ho sempre odiato gli errori ortografici e grammaticali. In prima elementare ho avuto un maestro che era così severo che per punirci ci pungeva la lingua con un punto metallico da parete: non era possibile sgarrare con lui. In seconda elementare lo sostituì una maestra ancora più pazza di lui: ci tirava gli scotch da imballaggio addosso, ci dava dei "coppetti" che facevano dei ciocchi che risuonavano in tutta l'aula, ci strattonava, ci spingeva, ci rompeva le bacchette di legno sui banchi mentre urlava come una forsennata; nonostante tutto questo era bravissima a fare il suo lavoro e le regole grammaticali ce le insegnò come Dio comanda. Nella mia concezione di lingua italiana gli errori grammaticali sono qualcosa di abominevole. Posso capire un errore di distrazione, ma non errori sistematici su regoline che si imparano in prima elementare. E così tutti i giorni devo subire sms contenenti strafalcioni quali un'amico, o fatto, questo ho quello, per non parlare della moda delle K al posto delle C: l'aberrazione delle abbreviazioni a tutti i costi. Ci possono stare abbreviazioni che si usano routinariamente, come xchè al posto di perchè, ci può stare 6 al posto di sei, sup al posto di superiore, pz al posto di pezzo, ma ci sono messaggi che richiedono quasi una decriptazione! State a sentire...


Oggi mi è arrivato questo sms da un'amica:


"Ok va bene ankio o molti compiti da fare siamo alla fine del 1 quadrimestre e qs tt i g o ver e int poi ques anno o l'esame e bis ke abbia 1 media umana c sentiamo 1 bacione"


Questa amica deve fare l'esame di terza superiore in una scuola professionale. Ma prima di buttarsi in un'impresa così epica, è proprio sicura di essere stata promossa in prima elementare?!?

domenica 8 gennaio 2006

7 - ANATOMIA UMANA I (2° parte)

Per descrivere le mie emozioni di quel periodo, il mio diario personale è l'oggetto perfetto.


25 agosto 2002


"Più rifletto sui miei amici e più mi vengono dei dubbi. Tutti hanno i propri difetti, ma alcuni sono addirittura clamorosi. [...]. In compa tutti si atteggiano e tutti vogliono primeggiare e spermeggiare. [...] Ragazza dei miei sogni, dove sei? Ti sto aspettando per poter librare il volo da questa porcilaia della mia compagnia e farti capire con coccole e carezze quanto ti amo. Ormai sto aspettando da troppo, bisogna che ti sbrighi se non vuoi un uomo afflitto da una depressione incurabile. E tu giassai il perchè."


17 settembre 2002


"Al posto di studiare anatomia, devo informarti, mio caro diario, degli avvenimenti che sono successi nell'ultimo periodo della mia vita. Alice è tornata in compagnia all'inizio di Luglio e io ci sono rimasto in mezzo per lei. Sto davvero male in questo momento. Ero in compagnia coi "Regaz" fino a 2 settimane fa; mi sono reso conto pian piano che vedere degli amici a cui voglio bene drogarsi tutti i giorni con sostanze che fanno malissimo è deleterio per il mio sistema nervoso. A un certo punto non ce l'ho più fatta a vedere i miei amici che scleravano se non gli arrivava la bamba. E' salito un complesso di inferiorità spaventoso per il quale quello che era anormale diventava normale e il normale diventava anormale. Dunque io che non mi drogo come loro sono "diverso", anche se non me l'hanno mai detto o fatto notare anche indirettamente. Preso dal panico e da un senso di vuoto mostruoso, ho provato con una lettera a spronare Luca (il mio migliore amico di quel tempo, ndR), per fargli capire quello che non ha mai voluto vedere da solo, ovvero che ci stava davvero rimandendo in mezzo con le droghe e stava perdendo o compromettendo pian piano le amicizie di una vita. [...] Ho molto legato con Alice (vedi post "Il mio unico amore"), con cui mi trovo bene come mai mi ero trovato con un'amica e addirittura oserei dire con un amico. Negli ultimi giorni ci siamo trovati soli io e lei ed è stato bello, bellissimo, avere una persona con i tuoi stessi interessi, pensante, intelligente. A me però non basta. La vorrei mia. Secondo me staremmo molto bene insieme. Lei dice di no, dice che sono troppo buono, che con lei non durerei tanto perchè cambierebbe atteggiamento nei miei confronti, ma io non ci credo. Fatto sta che lei oggi pome guardava un film con Andrea (uno sfigato pauroso) con cui ha scopato qualche settimana fa. Tra parentesi, si è scopato anche Luca qualche settimana fa, tanto per stare allegri, e me lo è venuta a raccontare a me che le sbavo dietro e io a far buon viso a cattivo gioco. [...] Uffi, se è brutta la vita. Il 13 settembre, dopo che Nick ha preso 24 ad anatomia, mi sono sentito una merdaccia e così giù penso di esserci stato poche volte. Sono andato da solo al ponte ferroviario sul Panaro a fumarmi una paglia e riflettere sul mio futuro, mentre guardavo i treni passare a forte velocità. Ora sono straconvinto di passare l'esame del 30 settembre e dimostrare a me stesso quanto valgo e che sono in grado di continuare questo dannatissimo corso di laurea."


18 settembre 2002


"Sono nella merda più assoluta. La madre di Luca ha letto la lettera sulle droghe che avevo scritto per suo figlio ed è rimasta shockata. Ma non è finita: oggi ho parlato con Alice del fatto che lei mi piace moltissimo; risultato: lei non è minimamente interessata. La crisi è ripiombata su di me all'improvviso, con la migliore amica che mi rifiuta e il mio migliore amico che per causa mia ha avuto e ha tuttora un casino quasi irrisolvibile. Mi sembra di non vivere nella realtà ma in una dimensione parallela in cui nulla è grave ma tutto va male. In effetti in questo periodo sta andando tutto male, università, amici, amore, famiglia, divertimento. Non c'è proprio nulla che si salva. Ma che cosa ci posso fare io? Spero che all'improvviso una mano angelica mi aiuti ad uscire dalle sabbie mobili in cui sto affondando lentamente."


Il 30 settembre 2002, dopo aver appena passato il prof di neuroanatomia con 24, fui segato dalla prof di anatomia dell'apparato locomotore che mi chiese la fossa endocranica media.


1 ottobre 2002, ore 0:25


"Seduto sul letto della mia camera, come tante volte sono stato nel trascorrere di questi lunghi 20 anni, ho abbandonato lo status di teenager e ho compiuto 20 anni. Mi aspettavo un messaggio d'auguri, una parola da una persona, una qualunque persona che mi dicesse: "Hai 20 anni Matteo". E invece ho trovato solo una persona che mi ha chiesto la fossa endocranica media e mi ha privato del regalo più bello della mia vita: la promozione all'esame di anatomia. A volte mi chiedo quale sia il mio scopo di vita, poi mi rispondo: "Diventare dottore". E nel presente caro Matteo? Cosa ti spinge ad andare avanti giorno per giorno? La speranza che un giorno riesca a passare quello stramaledetto esame? La speranza che un giorno mio padre la smetta di intromettersi nella mia vita? La speranza che un giorno i miei amici crescano con la testa? La speranza di trovare quella fottutissima anima gemella che mi completi in tutto? Io non lo so. Non so sinceramente quale di queste speranze mi faccia tirare avanti, forse la speranza di un futuro migliore del presente, che cerco di idealizzare il più possibile convincendomi che sarà veramente così. E allora ecco che mio padre non mi cagna più dietro, l'esame superato con 30, i miei amici che una volta buona mi danno retta e cominciano a pensarla come me, una donna dolcissima e affettuosa e bellissima che mi coccola tutto il giorno. Tutta un'utopia di merda. Solo un'utopia per stimolo, per andare avanti ogni giorno con il sorriso stampato in faccia. Uffi. Non so se esiste una cura. So solo che ho 20 anni ma vorrei averne 4 in meno, quando scorrazzavo in motorino con i miei amici per improbabili strade non asfaltate alla periferia della città, quando tutti i problemi erano l'interrogazione del giorno dopo e come convincere i genitori a stare un pò più tardi fuori la sera, quando i tuoi amici non si drogavano e non pensavano solo a discoteche tendenza e vestiti griffati, quando con 0 °C e a volte con la neve si usciva lo stesso in motorino, quando ogni festa che organizzavi o a cui andavi era il massimo del divertimento possibile, quando la discoteca della domenica pomeriggio era una figata paurosa. Pensare che il mondo va sempre alla rovescia, pensare che una cartomante conosciuta su internet in poche righe è riuscita a riassumere il mio ultimo scorcio di vita e i miei migliori amici se ne fregano o se ne interessano poco, pensare che Nick ha preso 24 in anatomia studiando 20 giorni e io devo ancora passare l'esame pur studiando da 4 mesi, pensare che le ragazze vanno dietro a quei pezzi di merda fighetti discotecari senza ideali e senz'anima mentre c'è qualcuno che si ritrova da solo abbandonato al proprio destino (sciagurato) di essere una mente pensante intorno a centinaia di non pensanti, larve umane che pensano solo ai soldi, ai vestiti, al calcio o a un nuovo modo di divertirsi per ammazzare una noia che gli sale dentro, lasciandoli senza respiro. Non ho parole per esprimere la mia tristezza e un profondo orrore per tutte queste persone. Come Gianluca Grignani, che sto ascoltando in questo momento; ma cosa significa: "Ti raserò l'aiuola?" Ti servivano un pò di soldi, per caso? [...] Purtroppo capisco anche che la vita è bella perchè esistono i sogni, ma non basta, a volte questi sogni si realizzano e sono proprio questi il motivo di piccole o grandi felicità che ci capitano nella vita. Per me felicità sono tante piccole e grandi cose, diventare dottore e fare del bene, aiutare la povera gente, consolare un amico triste, mettere su famiglia, fino alla stronzata di passare una giornata al mare con la mia ragazza fino al tramonto e rotolarci sul bagnasciuga scambiandoci baci e tenerezze. E' una cazzata, ma è una cazzata che mi renderebbe davvero felice.


Buonanotte 20enne, ora che ti è nato anche un fratello dovrai essere ancora più responsabile d'ora in poi. Sono proprio curioso di sapere cosa penserò rileggendo queste parole, tra 20 anni, se sarò ancora vivo, in poltrona, in pantofole e una luce soffusa ma non troppo, sigaretta in mano, moglie che all'improvviso mi viene ad abbracciare da dietro cogliendomi di sorpresa, quando finalmente avrò realizzato la maggior parte dei sogni più importanti della mia vita. O almeno spero, perchè se non fosse così non avrebbe più senso andare avanti."

venerdì 6 gennaio 2006

CHE BELLO

Tornare a casa alle 7:23 del mattino dopo una notte passata in sala operatoria a operare un paziente con peritonite da neoplasia stenosante e perforata del colon sinistro infiltrante il rene, l'uretere, la vescica e che ha già dato metastasi al 3° segmento epatico e al quale i medici non hanno dato alcuna speranza di sopravvivenza. Intervento di Hartmann con colostomia del colon trasverso e resezione del colon-sigma. Proprio bello.

giovedì 5 gennaio 2006

7 - ANATOMIA UMANA I (1° parte)

Eccola la grande protagonista indiscussa. Tra i "non addetti ai lavori" nessuno è a conoscenza dei nomi dei 51 esami di medicina ma tutti sanno che c'è anatomia. E' l'esame per eccellenza, l'esame senza il quale è inutile studiare altre materie. Usando come paragone l'albero della medicina, l'istologia ne rappresenta le radici e l'anatomia il tronco. Nella nostra testa scorrono scenari di frotte di studenti terrorizzati con 2 occhiaie infinite, la schiena ricurva sui libri fino a tarda notte e l'immancabile atlante sempre a portata di mano. Chi non l'ha dato non può capire che sofferenza è studiare questo esame tanto affascinante quanto impegnativo. 2 parti: sistema nervoso e apparato locomotore. La prima parte ci fu spiegata da un prof che si chiama Gastone e che si presentava a lezione con il camice da anatomo patologo (quello che si allaccia dietro la schiena); il prof era un vero signore, così amato dagli studenti che qualcuno azzardava a dire che lo vedeva come un nonno.


Fu il primo esame in cui studiai sulle sbobinature, cioè le lezioni scritte al computer da studenti che registrano su audiocassetta la voce del prof e poi a casa "sbobinano". E' un lavoro durissimo e ci si mette molto tempo (circa 3 ore e mezza per una lezione da 2 ore), ma il risultato finale ne vale sicuramente la pena: in pratica sono "gli appunti perfetti", cioè nulla di più e nulla di meno di ciò che il prof chiederà all'esame, un sogno ambito da molti studenti anche non di medicina. Mi pare scontato dire che ovviamente le sbobinature su cui studiai non erano farina del mio sacco...


Apro una parentesi su alcuni modi di dire usati dagli studenti. Le sbobinature entrarono presto nei discorsi quotidiani di noi studenti, tanto da meritare, nel corso degli anni, un'evoluzione linguistica: le sbobinature diventarono quasi subito le più familiari "sbobine", fino a essere conosciute come "sbobbe" verso la fine del 3° anno, parola che ancora oggi usiamo tra di noi. Qualcuno in passato osò addirittura chiamarle "sbobs" ma i più lo ritennero un diminutivo eccessivo. E' curioso notare i soprannomi che gli studenti affibbiano ai prof; tra quelli che ho avuto la (s)fortuna di incontrare figurano nomi quali Capside (prof di virologia con una capigliatura bianca indescrivibile), Babbo Natale (prof di biologia cellulare col barbone), Hitler detto "lo smilzo" (prof di biologia molecolare con baffetti), Papà (prof di patologia sosia del padre di Nick), Leporino (prof di immunologia con labbro leporino), Barbolo (prof di anatomia patologica), la Talpa, il Calabro, ecc. Ancora più curiose sono alcune leggende universitarie che nascono senza alcun fondamento di verità. Mi viene in mente, tra le tante, i prof che si ammalavano di cancro incurabile e poi guarivano in 3 mesi, lo spauracchio del contrappello a lezione ("Sisisi questo lo fa tutte le volte, non si può più scappare durante la pausa") che ovviamente non è mai stato fatto, il prof di farmacologia che soffriva di narcolessia e si addormentava durante gli esami, la prof di informatica che era stata vista mentre ballava sul cubo di una nota discoteca rock, il prof di anatomia patologica gay, la prof di fisiologia lesbica, il prof di fisiologia laureato con 66/110, il prof di statistica con il pene lunghissimo, il prof di embriologia che si faceva la prof di anatomia...


06012006Per lo studio di anatomia servono essenzialmente 3 cose: 1) le sbobbe 2) il Netter (l'atlante) 3) i libri per consultazione e approfondimento (Anatomia del Gray vol.1, Anatomia funzionale del sistema nervoso di Mazzocchi Nussdorfer, il Cattaneo per l'osteoartromiologia). Questi oggetti, così apparentemente innocui, possono essere usati, visto il loro spropositato peso, anche come arma per difesa personale. Basti pensare al loro prezzo: 180 euro il Gray vol.1, 100 euro il Netter, 40 euro il Nussdorfer, 50 euro il Cattaneo, 20 euro di fotocopie. Sono 390 euro. Aggiungete il prezzo delle sigarette e di una buona scorta di Maalox e capirete quanto i miei fossero felici della spesa.


In giorni di studio come quelli, il tuo migliore amico diventa Netter con il quale parli grazie alla sua gigantografia all'inizio dell'atlante. Frank Netter è in posa mentre si fuma il suo sigarone durante una pausa di lavoro.


06012006(001)


"Ciao Frank H. Netter M.D. (che nome importante che hai!)"


"Ciao studente"


"Porca puttana se sei bravo, ma come cazzo fai a disegnare in maniera così divina?"


"Eh beh, modestamente ho una certa mano..."


"Veh senti, non è che per caso hai un sigaro da offrirmi?"


"No mi spiace, questo è l'ultimo. Dai, ricomincia a studiare al posto di cazzeggiare"


"Va bene Frank"


Purtroppo non gli diedi molto ascolto. Presentatomi all'appello del 31 luglio, dopo 2 mesi di studio, venni segato amaramente dopo 2 minuti con una domanda sul sistema reticolare. Non avevo ancora imparato a studiare e quella delusione fu solo l'inizio del calvario che iniziò con questo esame.

martedì 3 gennaio 2006

PILLOLA DI VITA N. 4

Premessa: fate partire l'mp3 "Solo 3 minuti" dei Negramaro se l'avete.


Quella ragazza di 18 anni al letto 32 era stata operata per diverticolosi del colon parecchi giorni prima. La sua degenza stava prolungandosi perchè la ferita chirurgica si era infettata ed erano necessarie infilitrazioni con amuchina per ovviare alla suppurazione. Quella mattina lei era la quarta paziente del "giro medicazione", così le scoprii l'addome e diedi una veloce occhiata al suo viso mentre mi inflilavo i guanti. Notai dalla sua espressione supplichevole che avrebbe fatto volentieri a meno della medicazione, purtroppo però era davvero necessaria: il chirurgo non deve avere paura di fare male al paziente se il male è inferiore al beneficio del trattamento. La ragazza alle orecchie aveva un paio di auricolari collegati a un lettore CD, così, prima di cominciare a medicarla, mi venne spontanea la domanda: "Cosa stai ascoltando?"


"Il cd dei Negramaro"


"Solo 3 minuti?"


"Sì"


"Allora facciamo una cosa: fai partire la canzone, io ti prometto che ci metterò solo 3 minuti a medicarti. Ci stai?"


"Va bene, ma mi raccomando, solo 3 minuti, ti prego!"


Così cominciai a medicarla, mentre lei a occhi chiusi con lo sguardo vagava nei meandri di quella canzone e contraeva il viso quando sentiva dolore. Era da un'altra parte in quel momento, non era in quel letto d'ospedale. Così come lei viaggiava tra le note, io cercavo di raggiungerla ascoltando quella canzone nella mia immaginazione. Furono 3 minuti in cui io e quella ragazza semisconosciuta ci incontrammo in un mondo tutto nostro. Per medicarla impiegai 3 minuti e mezzo, circa la durata della canzone. Mi sfilai i guanti. Mentre stavo per passare al paziente successivo, la guardai e mi accorsi che mi stava sorridendo. Solo 3 minuti.

10 REGOLE

1) Tu vieni prima di tutti gli altri: impara ad anteporre i tuoi interessi a quelli degli altri, sii più cinico nella vita. Le persone troppo buone inevitabilmente soffrono e tu sei già stato male abbastanza.


2) Il corpo è il tempio dell'anima: cura il tuo aspetto, vestiti da persona matura, non maltrattare i tuoi occhi, lavati sempre i denti, fai attività sportiva.


3) Non seguire la massa: non è necessario per ottenere ciò che vuoi perchè ti allontana dal tuo obiettivo.


4) Sei unico al mondo, nessuno è uguale a te, prova orgoglio per questo.


5) Non pensare che chi ti sta accanto ti sia superiore, tu vali esattamente quanto lui e forse anche di più.


6) Dimostrati sempre umile con chi ne sa più di te, ma non lo fare se quella persona ti vuole dimostare che egli ti è superiore: i veri maestri non ne hanno bisogno.


7) Non pensare mai che una cosa è impossibile da realizzare: credi nei tuoi sogni e i tuoi sogni diventeranno realtà.


8) Abbi una vita regolata, programmati la giornata: ricordati sempre che un'ora buttata via è un grosso spreco.


9) Se vuoi sei una forza della Natura: devi solo avere fiducia in te stesso, sempre. Volere è potere.


10) Fregatene di quello che la gente pensa di te: non sei al centro del mondo per loro. Imposta i tuoi obiettivi su quello che tu desideri per come sei, non su quello che la massa desidera.

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