sabato 15 ottobre 2005

IL TEST

Alle superiori non sono mai stato una cima. Ogni anno avevo sempre qualche debito formativo, ma siccome mi piace la varietà ogni anno li beccavo in materie diverse, anche se matematica rimaneva la mia creditrice principale. Un'altra brutta bestia era filosofia, nella quale in 3 anni non ho mai preso una sufficienza. Dopo lo 0 1/2 (zero e mezzo) preso in una versione di latino da un mio compagno di classe (aveva tradotto: "il comandante ordinò ai soldati di fare fuoco e che si attaccassero allo stendardo".. ma vi immaginate nell'antica Roma i soldati con un fucile in mano che si attaccano uno a uno allo stendardo???), il voto più basso di tutta la classe nell'arco dei 5 anni l'ho preso io: 1 in filosofia. Era una simulazione di terza prova, e io scrissi solo 3 righe di cazzate cosmiche sulla rivoluzione scientifica. Durante la correzione del compito, la prof. mi fece andare alla lavagna, mi schernì davanti a tutta la classe, poi mi fece correggere il compito (anche se era ovvio che non ne sarei stato capace) trattandomi letteralmente come un bambino dell'asilo, con la vocina in falsetto inclusa. Fu uno dei momenti più vergognosi della mia vita, e mai lo scorderò. Mi servì per rimboccarmi le maniche, non chiaramente in filosofia in cui ero un caso senza speranza, ma nella vita.


Fui ammesso all'esame con la quinta media più bassa di tutta la mia scuola, che contava all'epoca 9 sezioni. Ci voleva un miracolo per passare l'esame. Pochi credevano in me.


Prima prova: 13; seconda prova: 7; terza prova: 11 (con un parziale di 14/15 in storia dell'arte in cui, in 4 anni di liceo, avevo preso una sola sufficienza), orale: 24. TOTALE: 64. Promosso. Ce l'avevo fatta. Ero uscito indenne dal liceo scientifico, senza mai una bocciatura ma solo con qualche acciacco all'autostima ormai malandata per altri motivi extrascolastici. La prof. di filosofia mi fece i complimenti per il brillante esame, erano sinceri e quella fu la rivincita più bella per tanti anni passati ad arrampicarsi sugli specchi per prendere una misera sufficienza in storia e filosofia.


Il 5 settembre 2001 avevo il test d'ingresso a medicina. Studiai solo 15 giorni, ma sentivo che ce l'avrei fatta, nulla più mi poteva fermare. Invece la mattina del 5 settembre, dopo aver fatto il test, mi ero già rassegnato a fare un anno di biologia per poter entrare l'anno dopo. Pensavo di aver fatto un test disastroso e mai e poi mai sarei entrato nei primi 112 che avevano diritto ad entrare nel corso di laurea tanto ambito.


10 giorni dopo, mentre lavoravo come portapizze a domicilio, sento squillare il cellulare. Era una sabato sera. Davanti al portone al piano terra di quel grosso condominio, con la luce soffusa del tramonto, un mio amico che aveva fatto il test con me mi diede la notizia. Rimasi di stucco. Non stavo in me. Corsi al 5° piano di quell'edificio a consegnare la pizza. Avevo gli occhi lucidi, ma i clienti non se ne accorsero. Corsi giù come un pazzo, accesi il motorino e partii. Mente il vento mi accarezzava la faccia e lo scooter prendeva sempre più velocità, dentro di me provai emozioni rare. 41° su 340. Ce l'avevo fatta un'altra volta.

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