sabato 26 novembre 2005

QUALCOSA STA ACCADENDO

Qualcosa sta accadendo in me. Si chiama Mari e mi ha completamente destabilizzato. Ero convinto di poter controllare le mie emozioni quando e come volevo, invece sono stato smentito, manco a dirlo, da una donna. Lei è bella, troppo bella, ma più che la sua fisica meravigliosità sono la sua intelligenza sopraffine e il suo carattere (che farebbe sciogliere un ghiacciolo dentro a un freezer) che colpiscono al primo impatto con lei.


L'ho conosciuta venerdì scorso a una festa universitaria a cui non volevo andare. Inizialmente sembrava una qualsiasi ragazza che si può conoscere a una festa: nessun segno particolare degno di nota. Era carina, certo, ma sembrava carina come sembravano carine tante ragazze presenti quella sera. Mi accorsi però che più tempo passavo a parlaer con lei, più trovavo in lei qualcosa di nuovo che mi piaceva. Il suo sorriso è stata la prima cosa che mi ha colpito: era qualcosa che mi illuminava di gioia. Poi il modo di fare, la sua voce, le sue parole... E' stato il numero di telefono più sudato che io abbia mai ottenuto, me l'ha fatto indovinare cifra per cifra. "Dai, il suo numero ce l'ho, magari tra qualche giorno la chiamo, ma non mi aspetto nulla da lei..." pensavo tra me e me mentre tornavo a casa. In fondo era una ragazza come ne avevo conosciute tante, ma non avrei mai detto che avesse qualcosa in più delle altre.


Domenica le telefono per invitarla a uscire, ma lei è ammalata. Veramente non che io stessi meglio con quel mal di gola che mi ritrovavo. Durante quella breve conversazione riesco addirittura a farla ridere, mi piace quando lei ride, mi piace quando se la prende quando le dico qualcosa, mi piace come si comporta con me. Avete presente le cosiddette "fashion-girl" superfighe fuori e vuote dentro, con l'intelligenza pari a un uomo australopithecus (e sono fin troppo buono, il mio antenato mi voglia scusare del paragone), vestite firmate da capo a piedi? Avete presente? Bene, Mari è l'opposto. Ci sentiamo ancora un paio di volte prima di concordare un appuntamento che è stato proprio ieri.


"Allora dove ti passo a prendere?"


"Boh dimmi tu"


"Ma come dimmi tu? Io non so neanche dove abiti"


"Abito in centro"


"Sì vabbè grazie, il centro è piccolissimo guarda"


(Lei ride) "Hai ragione, sai dov'è la vecchia scarpa?"


"Lì non posso entrare con la macchina.. facciamo in Piazza Roma alle 9 e mezza?"


"Va bene"


"Però Piazza Roma è grande.. diamoci un punto preciso.. hai presente il negozio di parrucche?"


(Lei ride ancora, poi mi dice...) "Sì, ho presente, ma dai.. un appuntamento davanti A UN NEGOZIO DI PARRUCCHE! Comunque quel negozio è davvero bello"


"E' vero.. Lo so che è un pò squallido incontrarsi davanti a un negozio di parrucche, ma è l'unico punto di riferimento che mi ricordo!" (che scemo che sono)


"Va bene, facciamo lì alle 9:30"


"Allora a dopo..."


Non ero teso, non ero nervoso. In fondo si trattava solo di portare a bere qualcosa una ragazza, cercando di non fare troppo tardi perchè l'indomani avrei avuto l'esame per la patente di Croce Rossa, per il quale tra l'altro non avevo studiato neanche un minuto. Sono arrivato stranamente in anticipo, quasi mai successo nella mia vita, e dall'interno della mia macchina osservavo la gente camminare frettolosamente, tutta incappucciata e imbottita per scampare al grande freddo di ieri sera; ho osservato, ovviamente, anche il fantastico negozio di parrucche, con le stravaganti chiome dai colori più improbabili. Poi all'improvviso appare lei, sale in macchina e andiamo via, direzione birreria.


Mi sono accorto che avevo sottovalutato la sua bellezza solo quando l'ho osservata più da vicino. Strano a dirsi, perchè di solito succede esattamente il contrario: da vicino molte donne appaiono non così belle come quando osservate da lontano. I suoi capelli sembravano fili di seta finissima, un viso così ben definito da non dover invidiare nulla a quello di tante dive dello spettacolo, un seno che si poteva immaginare essere perfetto grazie alla scollatura di classe del suo vestito di ieri sera. Il suo punto forte, però, erano gli occhi, che le permettevano di osare sguardi così... così... non mi vengono neanche le parole per descriverli e forse non esistono nemmeno termini per farlo. Due brufoletti sulla fronte la rendevano così umana che quasi contornavano meglio il già splendido viso. Rimasi sorpreso. Una settimana prima non mi ero accorto di quanto fosse bella e per me è stato quasi uno shock rendermi conto che davanti avevo una ragazza fantastica, una donna come avevo sempre desiderato nei miei sogni più arditi.


Eravamo arrivati alle 21.45, e abbiamo cominciato a chiacchierare di tutto quello che ci passava per la testa, senza aver paura del giudizio dell'altro. Così io le ho raccontato della mia disastrosa vita scolastica e che mi piace sentire l'odore della carne bruciata dal bisturi elettrico durante gli interventi, lei invece che era una perfezionista negli studi e che una volta si stava mettendo a piangere dal dispiacere quando il dentista le aveva tolto l'apparecchio per i denti perchè ci era affezionata.


A un certo punto della serata lei mi dice che forse è meglio andare perchè l'indomani avrei avuto l'esame di guida. Guardo l'orologio: era l'1:05. Sono rimasto di sasso: erano passate 3 ore e 20 e invece a me erano sembrate neanche 2 orette scarse. Usciamo dal locale e veniamo colti da sorpresa quando vediamo la neve sul manto stradale. Mi prende a braccetto per non scivolare, poi mi dice che la faccio troppo ridere e questo mi riempie d'orgoglio. La riaccompagno a casa ma non me la sento di baciarla, preferisco farlo al secondo appuntamento.


Sogno ad occhi aperti.


1 commento:

  1. Che bel post ^^

    Assapora ogni attimo di questi momenti, sono irripetibili, anche se ne seguiranno altri ancora più belli. L'emozione di conoscere una persona e sentirla vicina è sublime.



    Ma poi l'esame com'è andato?

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