martedì 15 novembre 2005

PILLOLA DI VITA N. 3

Un allievo di chirurgia d'urgenza, LL, mi chiese di coprirgli i turni per 2 giorni consecutivi; non che la cosa mi rompesse, solo che la ritenevo un pò strana. LL era un ragazzo del sesto anno e se dovessi indicare la persona più gentile ed educata che io conosca, lo metterei ai vertici della classifica. Il 2°giorno lo vidi in ambulatorio, accompagnava suo padre che da 30 giorni aveva frequenti episodi di vomito associato a dolore epigastrico; i medici di reparto decisero di ricoverarlo in attesa della TAC. Non avevo ancora letto la sua cartella clinica e ancora non sapevo quale fosse la diagnosi. Andai in sala per un intervento di colostomia poi tornai in reparto per leggere la cartella del papà del mio amico. 57 anni, con un pregresso infarto miocardico nel 1998, aveva eseguito ricerca del sangue occulto nelle feci e una gastroscopia di controllo per il perpetuarsi dei sintomi che accusava da circa un mese. Il sangue occulto era positivo, inoltre la gastroscopia aveva evidenziato una voluminosa neoformazione substenosante localizzata nel'antro gastrico. Allora mi fermai un attimo a riflettere, a contare quanti pazienti mi erano scorsi sotto agli occhi in quei mesi, quanti avevano un tumore e quanti non avevo più rivisto, ignorando completamente la loro sorte. Rimembrai tutti quei volti sofferenti, spettri di se stessi dei tempi che furono, comparse, nella mia vita, di cui faccio fatica a ricordare il nome e di cui invece, maledicendomi, ricordo solo il numero di letto ospedaliero. Mi tornarono alla mente tutte le volte che leggevo: "Cancro" nelle cartelle dei pazienti e, con un disumano distacco, andavo avanti a leggere come se quelli non fossero uomini. Pensai a mio padre, che poteva essere benissimo il prossimo, poi chiusi la cartella e andai a casa. Appena entrato, corsi dal mio vecchio e lo abbracciai con foga.


Il giorno dopo il padre del mio amico fu operato. Gli trovarono un grosso cancro dello stomaco con un quadro disastroso di carcinosi peritoneale e metastasi disseminate a tutto l'addome. Mi hanno raccontato che il mio amico era presente in sala operatoria mentre il prof. R., suo relatore per la tesi di laurea, gli elencava tutte le sedi di metastasi.

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