domenica 20 novembre 2005

2 - INTRODUZIONE AGLI STUDI MEDICI, AL RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE E ALLE DIMENSIONI SOCIALI DELLA MEDICINA

L'esame con il nome più lungo, ma anche l'esame più inutile del primo anno. Un mucchio di cazzate sulla medicina sfornate da uno statistico, da un fisico e da una psicologa; voi ora vi chiederete cosa c'entrano queste persone l'una con l'altra ma soprattutto cosa c'entrano con questa materia: la risposta non esiste. Per far perdere tempo allo studente del primo anno, i piani alti dell'università di medicina hanno deciso di introdurre questo esame che, per fortuna, non è stato per nulla difficile. Era diviso in due parti da tenere in 2 diversi giorni, la prima consisteva su un esposizione a gruppi di studenti di un saggio riguardante gli studi medici che il prof ci aveva dato da leggere e la seconda su una tesina con argomento l'applicazione alla medicina delle conoscenze di fisica. Essendo un'idoneità e non un esame con voto, che tu andassi bene o che tu andassi male era assolutamente indifferente in quanto non avrebbe fatto media. Ricordo che quando dovetti esporre la mia parte (ero l'ultimo della mattinata), il prof. era così addormentato che mi stava interrogando a occhi chiusi.


Il giorno prima dell'esame tutta la mia famiglia andò al consueto pranzo domenicale a casa dei miei nonni Dino e Gisella; mi ricordo che quella volta fu particolarmente gioiosa perchè mia madre rese noto ai suoi genitori che era incinta del 4°figlio. Quella notizia accese l'atmosfera a tavola, c'era un'aria gioiosa che girava per la sala da pranzo. Alla fine del pasto, dopo un gustoso caffè, ci salutammo e tornammo a casa.


Verso l'una di notte, neanche 12 ore dopo, squillò il telefono. Mio padre si precipitò a rispondere ma ormai quel trillo aveva svegliato tutta la casa. Mio nonno si era sentito male e mio zio lo era andato a prendere a casa e portato subito in pronto soccorso; era proprio lui al telefono, invitando mio padre a raggiungerlo al più presto in ospedale. Mio padre si vestì e andò subito a vedere cos'era successo, lasciando promesso a mia madre che l'avrebbe chiamata appena avesse saputo qualcosa. 10 minuti dopo il telefono squillò nuovamente, era mio padre che riferì a mia madre la gravità delle condizioni di salute del nonno, poi la invitò a passarmi il telefono. 10 secondi dopo, mentre mia madre aveva già cominciato a vestirsi, mio padre con voce grave mi informò che il nonno Dino non c'era più.

Nessun commento:

Posta un commento

Contatori visite gratuiti