giovedì 4 maggio 2006

UNA GIORNATA COME UN'ALTRA

4 maggio 2006: 2° giorno di voto per le elezioni universitarie. Sono candidato per l'uninominale al consiglio degli studenti, in consiglio di facoltà e in consiglio di corso di laurea con la lista Unione Universitaria. A medicina la nostra lista fa da padrona, nei tre anni precedenti gli avversari (Student Office) sono stati inesistenti pur avendo stravinto le elezioni del 2003, però possono contare ancora su una buona schiera di fedelissimi pronti a votarli. Student Office di medicina ultimamente si è completamente rinnovata con il calar del sipario su studenti che si sono laureati e l'entrata in scena di novellini dei primi due anni di medicina. Così, dopo tutta la giornata di ieri passata davanti ai seggi elettorali per trascinare la gente a votare per me, anche stamattina il mio compito doveva essere portato a termine. Alle 9 ero già davanti al seggio, pronto a dar battaglia a suon di "santini" ai candidati di Student Office. Arrivate le 14:00 (ora di chiusura dei seggi), è cominciato lo spoglio elettorale. Io ero rappresentante di lista al seggio delle lauree brevi della facoltà di medicina, così avevo diritto, nel caso ce ne fosse stato bisogno, di contestare le schede con voto dubbio. Aperta la prima urna (Senato Accademico) e fatta la conta delle schede, il risultato non lasciava dubbi: 118 votanti, 18 Student Office, 91 Unione Universitaria, 1 Movimento Universitario Padano, 2 Azione Universitaria, 1 bianca, 5 nulle di cui 2 contestate da Student Office. Avevamo stravinto di brutto. Il mio capo lista Gabriele, candidato al Senato Accademico, ha preso il telefono in mano e ha cominciato a telefonare a destra e a sinistra per sapere come stava andando nelle altre facoltà: avevamo stravinto dappertutto. Così, appena posato il telefono, Gabriele è entrato in estasi: bastava guardarlo negli occhi per comprendere il suo stato d'animo di quel momento. Mai e poi mai ci saremmo aspettati una vittoria così netta, così stracciante. I candidati di Student Office, vincitori uscenti, erano allibiti dal divario così imponente tra loro e noi; ci fissavano sconsolati mentre io e Gabri ci scambiavamo sguardi di gioia immensa. Stesso risultato a medicina e odontoiatria ma stavolta con il vantaggio dei grandi numeri: quasi 500 votanti. Tutti i candidati dei consigli maggiori, nel giro di un'ora, si sono precipitati nel nostro centro didattico per farci le congratulazioni (quella di medicina è stata la vittoria più schiacciante di tutte le facoltà), addirittura qualcuno ha portato una bottiglia di spumante per festeggiare. Avevamo spadroneggiato su tutti i fronti, su tutti i consigli, ridicolizzando gli avversari che, a partire da oggi, potranno contare solo su 5 rappresentanti di facoltà su 25 totali. L'occasione per festeggiare insieme era fissata per stasera in una pizzeria situata di fianco alla sede dei DS.


Ore 23: io, Gabri, una sua amica (Elena) e un altro rappresentante, dopo esserci trovati a casa di una nostra collega,  ci avviamo in macchina verso la pizzeria dove ci attendono tutti gli altri candidati di Unione Universitaria: volevamo festeggiare fino allo sfinimento questo trionfo inaspettato. Così, davanti a una pizza e un bicchiere di limoncino, sono partiti dei cori per celebrarci l'un l'altro. A un certo punto un signore sconosciuto sulla cinquantina, dal tavolo di fianco al nostro, ci urla: "Ma la vogliamo smettere? E' da quando siamo qui che rompete i coglioni!!!". Non l'avesse mai detto. Alcuni dei nostri si sono alzati, gasati dai vapori dell'alcool, per controbattere alla richiesta poco cortese dell'uomo, che stava seduto al tavolo con altri suoi coetanei. Ne è nata un'accesa discussione che è culminata con una frase, riferita a uno dei nostri (Gian Franco), che non doveva essere pronunciata: "E tu, fai sedere quella puttana, dai". La "puttana" era la ragazza di Gian Franco.. Al mio amico gli si è chiusa la vena e non ha capito più nulla: è partito in quarta per scagliarsi contro il signore. Tutti noi ci siamo alzati e lo abbiamo tenuto fermo, ma la rissa è stata sfiorata per un niente. Nel frattempo, mentre noi cercavamo di fermare Gian Franco, la sua ragazza ha avuto una crisi d'ansia ed è crollata a terra, dispnoica. La situazione era davvero assurda: alcuni continuavano a maledire i signori, altri cercavano di dare assistenza alla ragazza a terra. Fortunatamente la nostra amica si è ripresa in fretta, ma lo scontro verbale tra noi e loro è andato avanti per più di 5 minuti. Poi non so perchè, ma un nostro amico albanese ha pronunciato verso uno di quelli questa frase: "Siete fortunati che non ho alzato le mani perchè sennò non arrivavate a casa vivi". D'improvviso, sentite quelle parole, quel signore di scatto si alza dalla sedia e tira fuori un distintivo: "Sono un pubblico ufficiale, ora basta, fammi vedere un documento". E così è iniziata un'altra diatriba, quella del documento che non voleva essere mostrato. Dopo altri 20 minuti di litigi, pianti, urla, intervento di un assessore del comune che si trovava nel locale, altre risse sfiorate e offese gratuite bipartisan, siamo usciti dal locale, sconvolti e incazzati per come una serata di festa si era trasformata in una serata buia e senza sorrisi.


Si è deciso di andare tutti a ballare per sbollire la rabbia. Prendo la mia macchina perchè non voglio tornare troppo tardi a casa, così seguo Gabri che mi precede con la sua car e ci avviamo verso la disco. Fatti neanche 100 metri, ci troviamo fermi al semaforo. Scattato il verde, Gabri procede, io sono pronto a ripartire ma un ragazzo mi bussa al vetro. Tiro giù il fnestrino e lui mi chiede un passaggio. Rifiuto, è tardi, ha una faccia da far paura, devo seguire il mio amico. Il ragazzo insiste, io gli dico nuovamente no. All'improvviso questo apre la portiera di destra e sale in macchina, continuando a chiedere un passaggio. Comincio ad avere paura, ma di nuovo rifiuto di dargli un passaggio. Me lo chiede altre tre volte e io altrettante volte dico no. Di punto in bianco sale una seconda persona sul sedile posteriore, aprendomi la portiera posteriore destra. La paura si trasforma in terrore. Controllo la situazione: sulla mia macchina ci sono due ceffi che solo a guardarli mettono paura, in giro non si vede anima viva, neanche una macchina di passaggio, loro sono in due e io sono solo, sono proprio nella merda. Il ragazzo di fianco a me continua imperterrito a chiedermi un passaggio ma io rifiuto, no, non vi voglio portare da nessuna parte, voi due mi volete derubare, lo so, lo so, è un trucco vecchio come il mondo. Il cuore ormai va per i cazzi suoi, in piena tachicardia data dall'iperstimolazione del simpatico. Ancora una volta il ragazzo di fianco mi chiede un passaggio, stavolta gli rispondo con tono deciso:"NO, non voglio dartelo". A quel punto il ragazzo cambia espressione, diventa scura in volto e mi dice: "Eh no" mettendosi la mano nella tasca destra. In quel momento mi è passato di tutto per la testa; se rimanevo in macchina ero spacciato, dovevo fare qualcosa, se in tasca quel tipo aveva un coltello ero rovinato. Così, con un lampo di genio, do una fugace occhiata allo specchietto e vedo sopraggiungere da lontano una macchina dietro di me. Con uno scatto da felino spengo il motore, tolgo le chiavi e scendo dalla macchina, mettendomi in mezzo alla strada chiedendo aiuto. L'auto che stava sopraggiungendo si ferma e dico all'autista che ci sono due persone che mi vogliono derubare. I due criminali, sorpresi, scendono dalla mia macchina e cominciano, con passo celere, ad avviarsi verso il parco limitrofo. Non mi perdo d'animo e chiamo il 113. Fortuna voleva che la questura fosse esattamente di fianco al ristorante in cui ero stato fino a 5 minuti prima, così in neanche un minuto una volante era già arrivata da me. Gli spiego la dinamica e loro ripartono sgommando, alla ricerca dei 2 uomini, invitandomi a presentarmi in questura. Li hanno presi, quei gran figli di puttana. Due zingari di merda, già conosciuti da tempo. Mi chiedono se voglio sporgere denuncia, ma decido che è meglio di no. Loro non possono arrestarli perchè in fondo non mi hanno minacciato, non mi hanno derubato, non avevano armi con loro. Gli agenti mi fanno avere un faccia a faccia con quei due, che mi chiedono scusa con la loro faccia da culo, giustificandosi dicendo che mi volevano chiedere solo un passaggio. Certo, certo, come no. Ringrazio gli agenti e il maresciallo mi tranquillizza, con fare gentile e premuroso. Vado in disco, completamente sconvolto. Non ho più voglia di fare nulla stasera, la mia goia per le elezioni si è trasformata in disgusto, in paura.


Non è ancora finita, perchè manca la perla finale. Dovete sapere che la vita di un ragazzo va a periodi; ci sono i periodi sì e i periodi no, che molte volte vanno a braccetto anche con la situazione sentimentale/di relazione. Così, durante i periodi no, non vedi uno straccio di ragazza e passi il tempo a chiederti perchè nessuna voglia uscire con te. I periodi no a volte durano anche molti mesi, in cui l'unica tua amica inseparabile rimane sempre ed esclusivamente Federica. Poi, inspiegabilmente, comincia un periodo sì. I periodi sì sono caratterizzati da un alto tono dell'umore, accompagnato il più delle volte da successo con le donne. La cosa strana è che durante i periodi sì non c'è solo una donna che vuole uscire con te, ma c'è n'è sempre più di una. Così ti chiedi il perchè nei mesi precedenti non ne hai avuta manco una e invece adesso hai la "panchina". Bene, io ora sto uscendo con la tipa n.1, ma qualche giorno fa ho conosciuto la tipa n.2 con la quale dovrei uscire sabato. Ieri ho conosciuto la tipa n.3 che si vede lontano un miglio che ci sta (ma non mi piace) ma stasera, stasera ragazzi, è entrata in scena la tipa n.4. Vi ricordate durante questo post quando ho citato una certa Elena? L'ho conosciuta stasera, fa il primo anno di chimica. Io non so che impressione le abbia fatto, tra l'altro stasera avevo una faccia davvero sconvolta, ma al momento di salutarla, poco prima di andare a casa, mi ha chiesto il numero di telefono. E' capitato rarissime volte nella mia vita che una donna appena conosciuta mi chiedesse il numero, perchè di solito è il contrario... Non avrei mai detto, mentre stamattina mi alzavo dal letto, che una ragazza che mi chiede il numero di telefono sarebbe stato un avvenimento di secondo piano rispetto a tutto quello che mi sarebbe capitato durante la giornata.

13 commenti:

  1. Madonna, pubblichi poco, ma quando pubblichi lo fai alla grande! :-)

    Quando ho un po' di tempo lo leggo bene!

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  2. Diciamo che è stata sicuramente una serata movimentata e particolare,nel bene e nel male...Con una giornata così ci potresti fare un gran bel cortometraggio...

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  3. Ho letto!

    Il tutto nel giro di 24 ore?????????

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  4. beh, se non altro diciamo che non ti sei annoiato..:)))

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  5. - kucciola: per spiegare la giornata non potevo scrivere di meno.. :))

    - Pitt1979: eh già, ora chiedo a Spielberg se ha bisogno di una sceneggiatura.

    - Kucciola 2: 12 ore, per l'esattezza.

    - Neverend, in tutta confidenza: mi sono cagato addosso!!!!

    - Ombranotturna7: macchè volgare, ci sta tutta quell'espressione!!!

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  6. Comunque non ho capito solo una cosa: il simpatico era il tipo davanti o quello che stava dietro? :-)))

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  7. passavo,....un saluto!

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  8. - Never: quello davanti era il più spiritoso, quello dietro era solo una comparsa! :))

    - Black: un saluto anche a te black! Appena ho un quarto d'ora libero passo dal tuo blog.

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  9. T ringrazio d essere passato nel mio blog..molto bello il tuo..t faccio i complimenti (anche se te ne avranno già fatti)

    1 saluto e passa ancora dal mio blog

    alla prossima

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  10. Cavolo, spero che giornate come queste non siano per te così comuni come il titolo del post lascerebbe supporre! :(

    Complimenti per il sangue freddo dimostrato sull'auto: io credo che al posto tuo sarei molto dignitosamente svenuta sul volante per la paura... :P

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  11. L'ho letto io in un tratto, una storia reale mozzafiato!

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  12. carino davvero il tuo blog! 36 su 51 esami non è male davvero. io sarò più o meno a quota 20 :( complimenti per la vittoria elettorale, tornerò a leggerti :P

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  13. Beh, come si suol dire, una di quelle giornate in cui l'oroscopo probabilmente ti avrebbe consigliato di non alzarti da letto...o forse no, dai, almeno ne è valsa la pena per le nuove conoscenze ;-)! In bocca al lupo!



    Cristina

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